
La presente relazione analizza i dati dell’indagine telefonica europea sulle condizioni di lavoro condotta da Eurofound nel 2021 e della sua indagine online Vita, lavoro e COVID-19 del 2022, nonché i dati delle statistiche ufficiali, al fine di esaminare le tendenze occupazionali, le condizioni di lavoro e la situazione sociale dei giovani nei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia). Le tendenze dell’occupazione vengono presentate anche per la Turchia. La relazione rientra nell’impegno in corso da parte di Eurofound volto a sostenere l’elaborazione di politiche informate nei paesi in via di adesione all’UE attraverso lo strumento di assistenza preadesione (IPA). Si tratta del primo risultato di un progetto finanziato dalla direzione generale della Politica di vicinato e dei negoziati di allargamento (DG NEAR) sotto l’egida dell’IPA. L’obiettivo è quello di fornire conoscenze a sostegno di politiche sociali, occupazionali e legate al lavoro più informate nei Balcani occidentali e in Turchia. Offre una prospettiva comparativa tra i paesi e con l’UE basata su una solida analisi statistica e sulla consultazione di esperti.
Key messages
- La disoccupazione giovanile rimane una problematica urgente nei Balcani occidentali, dove i recenti progressi sono messi in ombra dai potenziali effetti dell’aumento dell’inattività del mercato del lavoro e dell’emigrazione. Misurare i progressi reali è difficile a causa di queste tendenze.
- Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia (i «paesi WB6») hanno superato l’UE in alcuni aspetti della qualità del lavoro, in quanto i giovani lavoratori spesso ricevono un migliore sostegno sociale sul posto di lavoro e sono significativamente più coinvolti nel loro lavoro. Tuttavia, nella regione persistono questioni fondamentali che richiedono riforme mirate.
- Le problematiche legate alla qualità del lavoro variano notevolmente all’interno dei Balcani occidentali. Se da un lato in alcuni casi possono essere efficaci soluzioni onnicomprensive, dall’altro sono necessari anche approcci adattati al contesto locale.
- Le giovani donne nei Balcani occidentali, in particolare in Turchia, devono far fronte a una disoccupazione più elevata e a un accesso limitato all’istruzione e alla formazione. Date le notevoli differenze regionali tra i paesi WB6, la persistenza della segregazione di genere e della gerarchia di genere sul luogo di lavoro richiede soluzioni specifiche e localizzate.
- Sono fondamentali misure maggiormente integrate di politica sociale e occupazionale per stimolare la partecipazione al mercato del lavoro tra i giovani appartenenti a gruppi vulnerabili nei Balcani occidentali, quali le donne, i giovani delle zone rurali e le minoranze etniche o di altro tipo.
Executive summary
La presente relazione descrive la situazione occupazionale e sociale dei giovani nei paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia: i «paesi WB6») e analizza inoltre l’occupazione in Turchia.
Si concentra sui giovani poiché sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia di COVID-19, che ha perturbato la qualità e la quantità dell’istruzione e della formazione ed è stata la causa della perdita del lavoro per molti di loro. Come altrove, la crisi ha avuto un impatto sproporzionato sul benessere dei giovani nei paesi WB6 e in Turchia.
Contesto delle politiche
L’8 novembre 2023 la Commissione europea ha presentato un nuovo piano di crescita per i paesi WB6. Il piano presenta opportunità per promuovere la convergenza socioeconomica nella regione e offre un significativo sostegno finanziario supplementare. al fine di anticipare al periodo di preadesione alcuni dei benefici economici per costruire economie più forti e più resilienti e apportare benefici economici quotidiani a imprese, lavoratori e consumatori indistintamente. Il piano copre un’ampia gamma di tematiche che contribuiranno a migliorare la situazione dei giovani nei paesi WB6.
Nel 2021 i governi dei sei paesi dei Balcani occidentali si sono impegnati ad adottare, verificare e integrare i sistemi di garanzia per i giovani al fine di affrontare le problematiche di lunga data della disoccupazione giovanile e dei rischi di esclusione sociale. In questi paesi, l’importanza dell’attuazione dei sistemi della garanzia per i giovani, modellata sulla garanzia europea per i giovani, è evidenziata da dati che dimostrano come la maggior parte dei paesi che hanno attuato misure a sostegno dell’occupazione giovanile durante la pandemia di COVID-19 avesse già una strategia nazionale per l’occupazione giovanile.
Il pilastro europeo dei diritti sociali, adottato nel 2017, ha stabilito 20 principi per guidare gli Stati membri «verso un’Europa sociale forte, che sia equa, inclusiva e ricca di opportunità». Tale pilastro contempla un’ampia serie di pacchetti strategici insieme all’attuazione di piani per una transizione giusta verso una società climaticamente neutra e digitalizzata.
Risultati principali – i Balcani occidentali e la Turchia nelle statistiche
- In tutta la regione i tassi di occupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono più bassi rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (15-64 anni).
- La differenza tra i livelli di occupazione giovanile e quelli del totale della popolazione in età lavorativa è maggiore nei paesi WB6 che in Turchia e nell’Unione europea (UE) nel suo complesso.
- In tutti i sette paesi il tasso di occupazione giovanile è più basso per le donne che per gli uomini. Questo aspetto è particolarmente accentuato in Turchia.
- Sebbene negli ultimi anni i livelli complessivi di disoccupazione si siano avvicinati alla media dell’UE, questo cambiamento è meno marcato per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, per i quali la disoccupazione rimane un problema pressante.
- Anche se i paesi hanno registrato qualche progresso nella riduzione della disoccupazione giovanile, i potenziali effetti dell’aumento dell’inattività nel mercato del lavoro, unitamente alle crescenti tendenze in materia di emigrazione, rendono difficile misurare la portata dei progressi conseguiti.
- La percentuale di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non seguono una formazione (NEET) varia notevolmente all’interno dei sette paesi e spazia dal 13 % della Serbia al 33 % del Kosovo.
- In Kosovo, Montenegro e Macedonia del Nord i tassi di NEET sono aumentati notevolmente, mentre negli altri paesi sono diminuiti nel corso del tempo. La Turchia ha mostrato i maggiori miglioramenti nel tempo, anche se i giovani del paese devono ancora affrontare problematiche significative, soprattutto le giovani donne.
- I giovani nei paesi WB6 e in Turchia hanno maggiori probabilità di accettare un lavoro temporaneo rispetto ai lavoratori di età compresa tra i 25 e i 64 anni nella regione.
- Rispetto alla media dell’UE, il lavoro autonomo è una tendenza molto più marcata nel mercato del lavoro dei paesi WB6 e della Turchia.
Risultati principali – i Balcani occidentali nell’indagine telefonica europea sulle condizioni di lavoro (EWCTS) 2021
- I paesi WB6 hanno compiuto passi avanti in alcuni aspetti della qualità del lavoro, come ha dimostrato l’elevato numero di giovani intervistati nell’indagine telefonica europea sulle condizioni di lavoro (EWCTS) 2021, i quali hanno indicato che il loro lavoro era altamente dotato di risorse e meno pressante, spesso superando il parametro di riferimento dell’UE.
- I giovani lavoratori dei sei paesi dei Balcani occidentali hanno molte più probabilità di ricevere sostegno sociale sul luogo di lavoro e, nella maggior parte dei paesi, sono significativamente più coinvolti nel lavoro che svolgono. Nonostante le palesi problematiche, i giovani lavoratori sembrano più contenti e maggiormente in grado di adattarsi ai cambiamenti che intervengono sul proprio posto di lavoro.
- La regione deve ancora affrontare alcune questioni fondamentali, tra cui l’organizzazione dell’orario lavorativo. Una percentuale molto più consistente di giovani lavoratori lavora più di 48 ore alla settimana nei Balcani occidentali rispetto all’UE.
- La qualità del lavoro delle donne è nettamente inferiore a quella degli uomini. Alcune questioni degne di nota riguardano l’intensità del lavoro stesso: i dati indicano che le giovani donne lavorano a velocità notevolmente superiori rispetto ai giovani uomini. Nonostante i miglioramenti permangono problemi anche per quanto riguarda la segregazione di genere sul luogo di lavoro.
Risultati principali – Albania, Kosovo e Macedonia del Nord nell’indagine elettronica 2022 su Vita, lavoro e COVID-19
- I risultati dell’indagine elettronica del 2022 indicano livelli preoccupanti di benessere mentale tra gli intervistati in questi tre paesi dei Balcani occidentali, in particolare in Albania e in Kosovo. Oltre la metà degli intervistati di età compresa tra i 15 e i 29 anni ha mostrato segni di rischio di depressione. Nel complesso, i giovani intervistati in questi tre paesi erano molto più propensi a sentirsi esclusi dalla società e hanno segnalato una soddisfazione di vita significativamente inferiore rispetto ai loro omologhi dell’UE.
- Circa la metà dei giovani intervistati nella Macedonia del Nord si sente ottimista, rispetto a circa un quarto in Albania (25 %) e poco meno di un terzo in Kosovo (31 %). Al contrario, solo il 6 % dei giovani intervistati nella Macedonia del Nord ha espresso ottimismo sul futuro del proprio paese. In Albania, soltanto un terzo circa dei giovani intervistati è ottimista riguardo al futuro del proprio paese e in Kosovo questo sentimento viene espresso solo da un quarto dei giovani intervistati.
- La percentuale di giovani intervistati che esprime difficoltà nel raggiungere l’equilibrio tra vita professionale e vita privata è di gran lunga superiore alla media dell’UE in questi tre paesi, in particolare in Albania e Kosovo. Anche le ore che i giovani intervistati trascorrono a prendersi cura dei figli sono notevolmente più elevate in questi tre paesi dei Balcani occidentali rispetto a quelle che si registrano in media tra i giovani intervistati dell’UE.
- Le difficoltà finanziarie colpiscono gran parte dei giovani intervistati, in particolare in Albania e in Kosovo, e in tutti e tre i paesi le cifre sono di gran lunga superiori alla media dell’UE.
- Gli intervistati di età compresa tra i 18 e i 29 anni in questi tre paesi hanno meno probabilità di avere accesso a opportunità di istruzione e formazione rispetto alle loro controparti dell’UE.
- Nella maggior parte degli indicatori e in tutti e tre i paesi, le cifre riportate dalle giovani donne intervistate sono peggiori di quelle riportate dalle loro controparti maschili.
Spunti per le politiche
- Per diversi gruppi di giovani dovrebbero essere concepite misure mirate per l’occupazione attiva, che richiedono un approccio più mirato e strategico, incentrato su politiche di attivazione efficaci per la popolazione giovane «scoraggiata», con particolare attenzione agli altri gruppi vulnerabili. La garanzia per i giovani è un impegno politico fondamentale nell’ambito dei paesi WB6.
- I paesi potrebbero prendere in considerazione l’introduzione o l’attuazione di ulteriori politiche volte ad attivare i giovani privi di istruzione superiore.
- I paesi dovrebbero essere incoraggiati a sviluppare fin dalle prime fasi un approccio sistematico all’orientamento professionale nelle scuole. Tale orientamento professionale dovrebbe sostenere tutti e agire come misura preventiva per ridurre i tassi di abbandono, migliorare i risultati accademici, agevolare la transizione scuola-lavoro e ridurre i tassi di NEET.
- Sono necessarie misure sia per incentivare i datori di lavoro a offrire ai giovani posti di lavoro sicuri a più lungo termine sia per rafforzare gli strumenti giuridici volti a far rispettare i contratti a tempo indeterminato.
- Oltre alle misure e agli incentivi, dovrebbero essere rafforzati il dialogo sociale e il partenariato per affrontare le cause profonde della disoccupazione giovanile e migliorare le condizioni di lavoro.
- In molti dei paesi WB6 e in Turchia vi è una forte preferenza tra i giovani per l’occupazione nel settore pubblico, che è percepita come più sicura e spesso meglio retribuita. I paesi dovrebbero incoraggiare la creazione di posti di lavoro e/o l’espansione di opportunità di occupazione nel settore privato attraverso incentivi fiscali ed economici.
- I fondi IPA destinati a settori specifici dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di fornire assistenza per rendere più remunerativi i posti di lavoro nel settore primario (ad es., nell’agricoltura, nell’estrazione mineraria e nella silvicoltura) e quelli nel settore terziario poco qualificato (ad es., nell’ospitalità, nell’assistenza sanitaria, nel commercio al dettaglio) e per migliorare l’accesso al mercato del lavoro, consentendo ai giovani di ottenere un impiego in cui possano applicare le proprie competenze e conoscenze.
- Il fatto che i tassi di attività dei giovani siano inferiori a quelli della popolazione generale dimostra che i giovani hanno meno probabilità di lavorare mentre frequentano corsi di istruzione e formazione; inoltre, rispetto ai giovani dell’UE, incontrano maggiori difficoltà a trovare un lavoro dopo aver completato gli studi. Questa situazione può essere migliorata promuovendo la disponibilità di lavoro a tempo parziale per gli studenti e introducendo nuove forme di lavoro.
- La partecipazione al mercato del lavoro delle giovani donne richiede un’attenzione urgente. I paesi dovrebbero concentrarsi sul miglioramento dell’accesso ai servizi per l’infanzia, sulla riforma delle politiche di congedo di maternità e sull’aumento dell’utilizzo del congedo di paternità per garantire l’equilibrio delle responsabilità di cura.
- La pandemia potrebbe aver reso molte più giovani donne inattive anziché disoccupate. Per evitare un’ulteriore emarginazione o impoverimento delle donne, sono necessarie misure attive del mercato del lavoro che tengano conto della dimensione di genere per raggiungere le donne non retribuite (e spesso statisticamente invisibili).
- Vi è la necessità di migliorare i servizi che consentono e facilitano la transizione dalla scuola al mondo del lavoro. Uno sforzo maggiore dovrebbe essere dedicato allo sviluppo della carriera e alla consulenza per i giovani che accedono al mercato del lavoro.
- Sono necessarie misure di politica sociale e occupazionale più integrate per migliorare la partecipazione al mercato del lavoro di gruppi vulnerabili, quali le donne, i giovani delle zone rurali e le minoranze etniche o di altro tipo.
- Esiste una forte necessità di misure che contribuiscano a migliorare il benessere mentale dei giovani nei paesi WB6, con particolare attenzione alle giovani donne.
- In molti paesi è necessario migliorare l’accuratezza e la tempestività delle statistiche sull’occupazione.
The report contains the following lists of tables and figures.
List of tables
- Table 1: NEET rates by country and latest reporting year, 2020–2023, %
- Table 2: Average, lowest and highest NEET levels, EU, WB6 and Türkiye, 2007–2023, %
- Table 3: EWCS job quality dimensions with relevant job demands and resources
- Table 4: Young people in the WB6 experiencing high levels of work intensity, selected job task indicators, %
- Table 5: Respondents’ ability to balance work and family and/or social commitments, WB6, %
- Table 6: Bosses’ gender, WB6 and EU average, %
- Table 7: WB6 and EU worker representation and health and safety risks at work, by age group, %
- Table 8: WB6 and EU respondents’ experiences of burnout and engagement, by age group and gender, %
- Table 9: Social situation of Albanian young people (aged 18–29) versus EU comparison group
- Table 10: Social situation of Kosovan young people (aged 18–29) versus EU comparison group
- Table 11: Social situation of North Macedonian young people (aged 18–29) versus EU comparison group
- Table A1: Recoding of ISCO occupation variables
- Table A2: Recoding of NACE sector variables
List of figures
- Figure 1: Total employment rate by age group (using employment to population ratio), men and women, 2000–2023, %
- Figure 2: Youth employment rate by gender (using employment to population ratio), 2000–2023, %
- Figure 3: Total unemployment by age group, men and women, 2000–2023, %
- Figure 4: Youth unemployment rate by gender, 2000–2023, %
- Figure 5: Total temporary employment rate by age group, working-age population (15–64) and youth population (15–24), EU and selected WB6 countries, %
- Figure 6: Youth temporary employment (among those aged 15–24) by gender, EU and selected WB6 countries, %
- Figure 7: Total self-employment by age group, working-age population (15–64) and youth employment (15–24), EU and selected WB6 countries, %
- Figure 8: Overview of high levels of social support, EU and WB6, by age group, %
- Figure 9: Young people in the WB6 and the EU experiencing high levels of work intensity, selected job task indicators, %
- Figure 10: Young people’s levels of autonomy and organisational participation, WB6 and EU, %
- Figure 11: Young people’s experience of working time arrangements, WB6 and EU, selected indicators, %
- Figure 12: Young people’s ability to balance work and family and/or social commitments, WB6 and EU, %
- Figure 13: Young respondents’ preferred number of working hours, WB6, by gender, %
- Figure 14: Young people’s experience of selected job prospects indicators, WB6, %
- Figure 15: Young people in various occupation categories and their experience of selected resources, WB6, %
- Figure 16: Overview of job quality index, WB6 and EU average, by age group, %
- Figure 17: Overview of job quality, WB6, by gender and age group, %
- Figure 18: Overview of job quality index among young people, WB6, by ISCO and NACE code, %
- Figure 19: WB6 and EU respondents’ experience of segregation in their workplace, by age group, %
- Figure 20: Young peoples’ experiences of engagement and exhaustion, WB6 and EU, %
- Number of pages
-
64
- Reference nº
-
EF24016
- ISBN
-
978-92-897-2443-2
- Catalogue nº
-
TJ-01-24-008-EN-N
- DOI
-
10.2806/2855466
- Permalink
Cite this publication
Eurofound (2024), Young people in the Western Balkans, Publications Office of the European Union, Luxembourg